Il Giro d’Italia del gusto 2017 nel Ristorante La Foresta a Rieti

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Ristorante La Foresta
Via Foresta, 51
Rieti
www.ristorantelaforesta.it

Giro d’Italia 2017
25 Novembre 2017
Degustazione Enogastronomica
Inebriamo i vostri sensi
www.giroditaliarieti.it

Il mio Giro d’Italia, come anche per altri, inizia sempre con qualche giorno di anticipo, con il pranzo alla Foresta della famiglia Di Carlo e con la degustazione di annate vecchie.
Una giornata che ogni volta lascia ricordi emozionanti.
La giornata è iniziata con la visita al Santuario di Greccio, posto a dir poco molto suggestivo, condotta da padre Luciano, compaesano olevanese ormai da diverso tempo qui a Greccio. Per me è la quarta volta in questo luogo e vi posso assicurare che ogni volta è bello tornarci.

Poi arriva il giorno del Giro d’Italia. Purtroppo anche quest’anno, dei 2730 partecipanti, il 70% si è presentato dalle ore 20.00 in poi: ma volete capire che questo non è un evento qualsiasi? Non siamo mica ad un aperitivo!? Potreste vivere la vostra giornata all’insegna del cibo di qualità, in mezzo a tantissime eccellenze che rendono unico il territorio italiano. Quindi forza, organizzatevi e venite prima! Tra l’altro vi risparmiereste (e fareste risparmiare agli organizzatori) la famosa calca che puntualmente si presenta verso quell’ora.
Per quanto mi riguarda ho fatto del mio meglio (e ci mancherebbe!) godendomi interamente la giornata, mangiando ostriche e altre leccornie preparate dalla cucina del ristorante, rappresentando Codivin – registri di Cantina, i vini di Tenuta al Campo di Fernando Proietti e di Damiano Ciolli. Al mio fianco le cantine Giacobbe e Terenzi ed il bar Lazio: tutti loro hanno rappresentato alla grande il mio territorio, il territorio del Cesanese.

Prima di parlarvi delle aziende e dei prodotti che mi hanno colpito maggiormente, trovo giusto darvi un po’ di numeri della manifestazione:

Presenze totali: 2730 persone
Cantine Rappresentate: 174
Espositori food: 68
Giornalisti accreditati: 21
Articoli pre manifestazione: 18
Operatori del settore Ho.re.ca.: 97
Tv presenti: 4
Visite al nostro sito internet nel mese di novembre: 12.500
Visite sul nostro profilo social: 42.500
Etichette in degustazione: 1032
Bottiglie stappate: 7.400
Ostriche: 2400
240 kg porchetta
140 kg tagliate di chianina
35 kg di tartare di chianina
22 kg di Sushi
80 kg mozzarelle
1000 Bon Bon di manzo
25 Salmoni marinati
21 Kg Carpaccio di chianina
2000 dolci al bicchiere
1000 Pizze
500 pizze fritte
2500 finger food
120 kg paella
32 kg lumache
65 kg amatriciana

E ora le aziende e i prodotti:

Tenuta la Pazzaglia. Per me una garanzia. A chi non li conosce, invito a provarli perché ne vale la pena, tantissimo. Laura Verdecchia, proprietaria dell’azienda insieme a sua sorella e suo fratello, mi ha dato l’onore di aprire e versare un jeroboam del loro grechetto 109 2013, buonissimo.

Elena Fucci. Il Titolo 2015, è una bottiglia che mette d’accordo tutti, davvero buonissima. La sua azienda è stata la mia azienda del sud Italia per l’anno 2017.

Fattoria del Pino. I vini di Jessica Pellegrini, dopo aver passato un po’ di tempo in bottiglia, si dimostrano un piacere per il naso, per la bocca e per il palato. Tra questi un superlativo Rosso di Montalcino 2014.

Anne-Santi. Finalmente ho degustato tutta la gamma di Anne-Santi. Vini interessanti, anche se troppi… Da riassaggiare presto.

Fattoria Girovento. Per la prima volta senza Edoardo, ho il piacere di constatare che il lavoro continua nella direzione giusta. Forza Maurizio Mazzocchi!

Cantine Le Macchie. Conferme su conferme dai vini della famiglia Di Carlo.

Una parentesi a vedere e fotografare i vincitori dei premi Giro d’Italia. 

Merumalia, il loro Frascati è da prendere come esempio. Oltre ai vini recenti anche un sorprendente (per tenuta e per intensità), 2013 aperto da una settimana. Buonissimo.

Luca Di Pietro. Cioccolate da assaggiare, stupirsi e diffonderle nel mondo.

Doganieri e Madoka Miyazaki. Un Petit Manseng da tenere a mente: vendemmia tardiva superlativa. Quindi non solo olio in questa azienda.

Vigne del Patrimonio. Conferme, conferme e ancora conferme per i vini di questa azienda.

Negro Roero, tanti vini di entrata per un’azienda che di vini buoni ne fa tanti.

Cantina Sandonna. Anche qui tante conferme da vini belli come le vigne da cui provengono.

Palazzone, quattro vini, uno più diverso dell’altro, uno più buono dell’altro. Su tutti in degustazione, una muffa nobile superlativa. Complimenti anche per le splendide sommelier dietro al banco, Lucia Renata Di Giambattista e Paola Palmieri.

Gairhof e Maso Poli. Una gran bella e buona batteria di vini.

Azienda Agricola Biologica Donato Giangirolami. Vini che crescono continuamente. Ripenso al lavoro dei primi mesi. Con il tempo i risultati arrivano. E voi ne siete la dimostrazione.

Antico Palmento. Dopo più di un anno è stato bello ritrovarvi. Ottimo Primitivo, sia secco che dolce. E che bello aver conosciuto tutta la famiglia Garofano!

Tenuta Scuotto. Mancava il suo top di gamma, ma il livello è alto sempre.

Fattoria Fibbiano. Mancava il mio preferito, ma il Ciliegiolo è molto buono e pure gli altri non sono da meno.

Lunae Bosoni. Vini che non tradiscono mai, in particolare quell’etichetta nera che è sempre qualcosa di stupendo.

La Pasta Felicetti. lo grido al mondo: una delle migliori paste esistenti!.

Cantina Trappolini. Quattro vini di una cantina che ha una gamma qualitativa elevatissima.

La Palazzola Azienda Agricola La Palazzola di Stefano Grilli. Spumanti, vini fermi bianchi e rossi, vendemmie tardive e vinsanto. Ogni cosa si fa senza grilli per la testa, ma con tenacia, con savoir-faire. E si vede eccome.

Barberani. Tre vini di un’azienda che lavora sempre meglio e che danno lustro alla zona dell’Orvieto.

Capitoni di Marco Capitoni. Vini sempre più convincenti, sempre più buoni.

Termino la mia esperienza con le solite foto di rito insieme alle persone a cui tengo di più e complimentandomi con l’organizzazione per il suo operato impeccabile.

Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti

Pasquale Pace
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