Una domenica in malga pensando alle tappe del Giro d’Italia che sono arrivate allo Zoncolan

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Agriturismo Malga Pozof
Località Monte Zoncolan
Ovaro (Ud)
di proprietà della Fattoria Gortani
Via Palmanova, 16
Mereto di Capitolo (Ud)
www.gortanifarm.it

Erano appena terminate le degustazioni dei Vini Buoni d’Italia a Buttrio e la domenica decidemmo di partire per quelle che a noi piace chiamare “gite fuori porta”.

Non sapevo nulla o quasi di quello che mi aspettava, sapevo solo che avremmo mangiato in una malga e che avremmo trovato finalmente un po’ di fresco dopo giornate caldissime. Purtroppo trovammo anche la pioggia… Nonostante tutto la gita già dal mattino risultò interessante. Dopo un’ora circa di macchina arrivammo alla salita dello Zoncolan, mitico arrivo di qualche tappa del giro d’Italia, infatti ad ogni tornante della salita c’era la foto di un campione di ciclismo che aveva “alzato le mani” sulla medesima vetta: Moser, Gimondi, Motta, Merckx, Anquetil, Bugno, Pantani e altri diversi campioni che hanno fatto la storia del ciclismo mondiale. La salita era molto ripida e se anche il tempo faceva vedere poco, era molto bella ed emozionante. All’arrivo alla malga Pozof, la pioggia aumentò e dovemmo aspettare un po’ prima di uscire per andare a pranzo.

L’ambiente era vivace nonostante pioggia e fresco, direi anche freddo. Una buona birra per scaldarsi ci stava bene. I tavoli erano già ben apparecchiati, prendemmo il nostro posto e a sorpresa incontrammo pure Mateja Gravner; la mattina dopo avremmo visitato la sua azienda (http://www.ilgourmeterrante.it/sito/josko-gravner-le-sue-anfore-suoi-ottimi-vini/).

Ogni tanto la pioggia smetteva e mi consentiva di sbirciare l’affascinante locale ricco, tra le altre cose, di forme di formaggio di diverse misure in affinamento e in diversi modi, tra questi anche l’affumicatura. Presi una birra (purtroppo i vini a disposizione non erano di mio gradimento) e con lei arrivò l’antipasto: formaggi prodotti nella malga e salumi, un gran bel piatto. Ad essere sincero sono sazio di piatti del genere, ma quando la qualità è alta come in quel caso, non si può rinunciare mica. Se poi ci si accompagna dell’ottimo pane…

Sotto la pioggia e con il freddo non mancava comunque l’entusiasmo al microfono: i conduttori, principalmente Fabrizio Nonis, della giornata presentarono ad uno ad uno i protagonisti dei piatti, i proprietari della malga e produttori dei formaggi. Intanto continuavano ad arrivare leccornie, come ricotta ed erbe spontanee (davvero un buon boccone) e la polenta grigliata da condire a proprio piacimento. Io scelsi il Formadi Frant, formaggio tipico friulano, che io adoro.

Mentre assaporavamo questo formaggio delizioso, iniziò il primo show cooking ad opera di Giuliano Baldessari, 1 stella Michelin per il ristorante Acqua Crua a Barbarano Vicentino (Vi): preparò un suo lievitato, davvero buonissimo, così profumato e soffice. Morsi prendendo anche la ciliegia essiccata, una libidine. Candidato serio a diventare uno dei miei tre lievitati del 2017. Ne avrei mangiato ancora e ancora.

Mentre la famiglia di Renato Gortani si presentava, ci arrivò la loro cagliata, buonissima, talmente tanto da inzupparci la polenta abbrustolita.

Il secondo show cooking fu dello chef Giacomo Della Pietra, titolare dell’Osteria da Alvise a Sutrio (Ud), che preparò un risotto con funghi porcini, finferli e cervo. Non male davvero, anche se avrei preferito il riso leggermente meno cotto. Nel frattempo il cielo si aprì leggermente regalandoci un piccolo assaggio dello stupendo panorama sul paese di Ravascletto. Il tempo di fare due foto che dovetti rientrare per il terzo show cooking, questa volta condotto da Max Mariola, volto televisivo di Gambero Rosso Channel: trota, erbe spontanee, prosciutto San Daniele e ricotta. Prima del dolce, i presentatori ai microfoni fecero i complimenti a tutti (ci stavano tutti), era una bella giornata e ne era trascorsa solo la metà. Il dolce fu una buona panna cotta ai frutti di bosco.

Si chiuse tra gli applausi e qualche foto di rito, un’esperienza da ripetere. Ma la giornata era ancora tutta da vivere. Ci aspettava infatti il passo dello Zoncolan: risalimmo in macchina, ancora qualche tornante, un tunnel scavato nella roccia, ed eccoci a 1750 metri di altezza sul livello del mare. La foto con il cartello del Sella Monte era d’obbligo, così come gettare gli occhi ovunque, dove lo spazio sembrava infinito. Che posto meraviglioso!

Ripartimmo, stavolta in discesa verso Ravascletto; ad ogni curva una sorpresa, fino a tornare alla normalità, tra alberghi, case, locali e tanta gente a godersi il sereno che era appena tornato. Il mio entusiasmo invece non se ne era mai andato, così come la soddisfazione per aver trascorso una giornata così e che di certo non dimenticherò.

Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti

Pasquale Pace
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