Damiano Ciolli – 10 annate di Cirsium e non solo

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Cantine Damiano Ciolli
Via del Corso, Snc
Olevano Romano (Rm)
www.damianociolli.it

Tutto è nato durante il pranzo di Natale, si era da Romolo al Porto e l’euforia del momento, durante una “magnata” di pesce tra amici da ricordare, come accade sempre dai grandi fratelli Regolanti. Appunto nell’euforia della giornata si era deciso di fare la verticale del Cirsium di Damiano Ciolli. La data, quasi impensabile, era stata decisa per il 31 gennaio 2017 a pranzo. Per diversi motivi non si è potuta fare. Con Damiano abbiamo pensato di farla a breve, altrimenti sarebbe passata, io non volevo assolutamente che fosse saltata. Durante i giorni che organizzavamo questa giornata il pensiero ci veniva a tante persone da invitare, mi scuso in maniera forte con gli amici che erano presenti al pranzo da Romolo e che non ho ricordato. Poi una verticale del Cirsium a cui tengo tantissimo, doveva essere ricordata, così abbiamo pensato a qualche amico blogger o che scrive per testate importanti, qualcuna di queste persone è mancata, il luogo era la casa di Damiano e Letizia, quindi ci dovevamo limitare a una quindicina di persone. Cosi alla fine eravamo 14, tutti intorno a un tavolo, un po’ stretti, ma belli raccolti. È un inverno rigido quest’anno, ma il sole ci voleva per quel giorno, e sole è stato, il sole che ci ha accompagnato durante tutti i momenti della degustazione, sole che penetrava e si faceva vedere dagli splendidi finestroni di questa casa, molto carina. La giornata è iniziata con una bella passeggiata per arrivare a casa di Damiano e Letizia, sono stato felice di apparecchiare la tavola e preparare i cibi, in attesa degli ospiti. All’arrivo di tutti si è iniziato, Damiano e Letizia a raccontare, ExtraWine, per mano di Luca Rossi a versare, i due molto felici e orgogliosi hanno risposto a tutte le domande, ecco i miei giudizi e piaceri sui dieci Cirsium, manca l’annata 2002 perché non è stata raccolta e la 2008 perché è stata rubata durante una strana e incresciosa serata. Il Cirsium lo saprete tutti o quasi è prodotto al 100% da uve Cesanese. Durante gli anni ha cambiato i recipienti in cui ha fermentato e maturato, mai la vigna, vigneti piantati nel 1953 che danno circa 3500 bottiglie l’anno, oggi è stato questo:

2001, cosa dirgli … dopo l’ultima volta in magnum circa due anni fa, eccolo ritrovarti grande come quel giorno, come quella volta, sei davvero buono, mi piaci un casino (93);

2003, annata calda ce la portiamo dietro ogni volta che apriamo sia il Cirsium che il Silene, ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, nonostante tutto oggi che è un giorno frutto, la luna ha appena iniziato a calare non è male, in avanti con l’evoluzione (85);

2004, al primo sorso, un po’ sbandante, mi piace però, in bocca ti avvolge delicatamente, ti fa tornare sui tuoi passi, sui i miei pensieri, accarezzandoti (89);

2005, al primo sorso mi piace, lungo, persistente, poi però mi dico … qualcosa non va, lo risento e mi convince meno di altri senza però dispiacermi (87);

2006, Damiano esordisce dicendo: il 2006 è l’annata che io preferisco. Non mi faccio influenzare, perché è fantastico, mi sento orgoglioso del mio paese, del Cesanese, davvero un gran vino, mi fai pensare che ancora resisterai a lungo, io ho tempo e avrò altre occasioni per apprezzarti ancora (93);

2007, chiuso ancora, mi si ferma la beva a metà del palato, poi penso che si vuole da questo vino, mi sembra solo più potente degli altri, mi sembra un cesanese fatto come una volta, con più estrazioni e potenza, non male neanche lui, da risentire con piacere (87+);

2009, “morbidoso”, ti culla immerso in cuscini di piuma d’oca, sei buono a modo tuo, non il migliore ma mi piaci anche tu (87);

2010, primo vino affinato in botte grande da 2500 lt. Sarà un caso? Ok l’annata è buona assai, mi sei sempre piaciuto anche quando eri dentro a quella botte che hai inaugurato, oggi mi piaci ancora di più (91);

2011, sarà un caso che Damiano aspettò un anno ancora prima dell’uscita, perché la botte grande era al secondo anno e il vino aveva bisogno di più affinamento, oggi il sacrifico fatto, lo paga, come lo ha pagato dalla prima volta che l’ho assaggiato, un vino che migliorerà ancora (89+);

2012, alla prima bottiglia resto perplesso, lo conosco troppo bene, non è il mio 2012, se ne riapre una seconda, ed eccolo in tutto il suo splendore, in tutta la sua bontà, ancora un Cirsium buonissimo (90).

Dopo queste dieci annate che dire? Io non ho più dubbi, il Cesanese può resistere nel tempo dandoci gioie, soddisfazioni e piacere. Poi però penso anche che è tanto poco, quindi bevetelo sempre da subito. La giornata non è finita qui, si è fatta l’una e mezza e le pappardelle con il cannelloni di Sora Maria & Arcangelo ci aspettano, per pranzo si apre qualche annata di Silene, ecco le quattro annate aperte:

Silene 2001, ancora l’annata 2001, annata di gelate, di rese basse, annata che ci ha regalato due vini buonissimi ancora oggi, un grande Silene (90);

Silene 2014, parte piano, per poi slanciarsi quasi ad abbracciarti, con le pappardelle è una combinazione perfetta, il gusto di bere e mangiare c’è tutto in questa buonissima combinazione (88);

Silene 2010, ritorna l’ottima annata, forse il Silene con la forza più grande degli altri, un Silene che nell’attesa del suo fratello maggiore si è fatto amare (88);

Silene 2015, solo poche parole, “bono, bono, bono e bono”, da bere, bere e bere ancora, un solo difetto per me, costa davvero poco per quel vino che è (89).

Si scherza, si ride, si fanno i complimenti, il sole ci scalda ancora, è davvero una giornata bellissima, il vedere e sentire persone che non conoscevano i cannelloni e le pappardelle della Sora Maria mi fa un piacere immenso, pensare che sono in teglie di alluminio, sono buone e buoni lo stesso, anche tanto buone, tanto buoni. Tutto era iniziato con un pranzo di auguri di Natale, quindi a chiudere, non posso non scriverlo, chiudiamo in dolcezza, con il panettone al Fiano dell’azienda San Salvatore 1988, il panettone è stato prodotto da un’azienda piemontese, commissionato da Peppino Pagano, il risultato è che è uno dei panettoni più buoni assaggiati quest’anno, ci fa apprezzare ancora di più lo splendido albero di Natale costruito da Letizia con circa 4000 tappi. Qualcuno inizia ad andare via ringraziando con grande sincerità,  noi di Olevano restiamo ancora per gustarci l’ennesimo tramonto stupendo che ci regala il nostro paesello. Ancora un successo per Damiano Ciolli e Letizia Rocchi, ancora un successo per il Cesanese di Olevano Romano. Ripensandoci è mancata la foto con tutti i partecipanti, a chiudere dico: oggi il Cesanese ha scritto un po’ della sua storia, adesso si continuerà a lavorare bene e si continuerà con piacere a far conoscere questo gran vino della nostra regione.

 

Pasquale Pace
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